Premessa numero 2: sono stato alla fiera giovedì e venerdì, quindi le osservazioni quantitative (ad esempio sui numeri della gente in fiera) e qualitative (ad esempio sull' aria dentro i padiglioni) non prendono in considerazione il week-end.
Io ed Elisa partiamo da Verona alle 7.15 di mercoledì e in una mezz'ora siamo a Desenzano del Garda, dove ci troviamo con nonno Michele e la Suri.
Dalle parti di Milano prendiamo a bordo Cecilia e Marco.
Il pulmino che abbiamo noleggiato scalpita, non sapendo ancora quanti chilometri dovrà fare.
chilometri alla partenza: 4000, chilometri al ritorno: 6100 |
Il viaggio è INFINITO ma non riserva particolari sorprese, gli unici intoppi sono stati i lavori sulle strade di Milano che facevano di tutto per non farci raggiungere l'autostrada e la fitta nebbia che è comparsa un paio di volte in terra francese.
Arriviamo a destinazione alle 22.30 in un villaggio fantasma: nessuno che gira per le strade e poche luci.
Siamo in quello che sembra uno sperduto paese francese e contemporaneamente a pochi metri dai padiglioni della fiera del fumetto più importante d'Europa.
La casa in cui alloggiamo sembra essere uscita da un altro mondo, non ho aperto gli armadi per paura di entrare in un bosco innevato ed essere aggredito da fauni affamati.
La via dove alloggiavamo. Una salita del 45% ci separava dalla fiera |
Studiamo la mappa e vediamo subito che gli "Editoroni" (Soleil, Glenat, Ankama, Casterman, Delcourt, Le Lombard, Paquet etc) sono tutti in un unico padiglione, separati dal padiglione degli "Editori Indipendenti" in cui ci sono editori più piccoli e quelle che sembrano autoproduzioni.
Partiamo a fare il giro degli Editoroni, dicendo a tutti (in inglese) che "ci piacerebbe far vedere i nostri progetti".
Le risposte sono state sostanzialmente 4, distribuite abbastanza equamente:
Risposta 1- "Ma certo, vado a chiamare l'editore"/"Ok, venite pure qua dietro che li guardo"
Risposta 2- "Adesso l'editore non c'è, puoi passare oggi pomeriggio/domani"
Risposta 3- "Per presentare progetti dovete andare allo spazio Incontro con gli Editori"
Risposta 4- "Scrivete a questa mail"
Abbiamo notato che era più probabile ricevere le risposte 1 e 2 nel primo giorno di fiera, già dal secondo giorno la risposta più frequente era la 3.
La risposta 4 la davano gli addetti allo stand che non avevano ben chiari i programmi del proprio editore.
Per la cronaca, lo spazio "Incontro con gli Editori" è in un padiglione abbastanza lontano da quello degli Editoroni e sarebbe il modo ufficiale per presentare agli editori i progetti.
L'unico problema è che gli editori non sempre ci sono (venerdì siamo andati là per incontrare Soleil ma ci è stato detto che "l'editore stamattina non c'è"), ci sono ore di coda, e anche se stai aspettando da 2 ore possono chiudere i battenti da un momento all'altro lasciandoti a bocca asciutta (come è successo alla Suri).
Ma parliamo del comportamento degli editori.
Siamo riusciti a fare vedere i nostri progetti a un bel pò di gente, e nei pochi minuti che ci hanno dedicato sono stati tutti molto disponibili e gentili.
In linea di massima non si esprimevano più di tanto, in genere si limitavano a pochi commenti e osservazioni (osservazioni quasi sempre positive per fortuna, ma magari sono solo educati...), alcuni ci hanno dato preziosi consigli, e alla fine erano loro a chiedere una copia e/o un recapito.
Mi sono sembrati tutti realmente interessati, editori che fanno il loro lavoro con passione e che se ne intendono di fumetti.
A dir la verità, questa è stata la cosa che mi ha colpito di più anche osservando i visitatori della fiera: le strade non erano popolate da cosplay e quindicenni chiassosi, nel bene e nel male questa fiera non è il "carnevale" che sono le fiere italiane.
La gente che si vede per strada è adulta, quella che gira per gli stand è consapevole di quello che sta guardando, i grandi editori hanno gli stand con i fumetti divisi per genere ed è tutto molto professionale e serio, dagli uscieri dei padiglioni in giacca e cravatta ai "commessi" che ci sono ad ogni stand per controllare e darti informazioni.
Poca gente che girava il giovedì mattina |
Niente action figures di Naruto o Onepiece! |
Un'altra cosa positiva è la valorizzazione dell'autore: ogni casa editrice, dalla più piccola alla più grande, ha esposta una precisa tabella con gli orari in cui gli autori saranno presenti per una sessione di dediche.
A volte compariva addirittura una targhetta vicino ai fumetti esposti con scritto qualcosa come "l'autore sta facendo ADESSO le dediche".
Dediche precedute sempre da una fila ordinata di persone in attesa, molte delle quali munite di sgabelli portatili.
Laggiù ci sono alcuni autori a fare autografi |
Memorabile foto di Elisa con Alessandro Barbucci |
I padiglioni sono belli, confortevoli, colorati e luminosi, ogni dettaglio è curato nei minimi particolari. Gli stand sono curatissimi, librerie solide e fumetti posizionati a regola d'arte.
Il primo giorno di fiera passa velocemente, torniamo con calma alle stanze e ci prepariamo per uscire a cenare.
E qui capita una cosa abbastanza inquietante: andando in giro per le vie del centro (ma proprio centro centro eh, le vie principali che serpeggiano nei padiglioni della fiera) alle 9 di sera non c'è NESSUNO.
Ok che è il primo giorno di fiera, ok che ho sentito che da quelle parti dalle 19 in poi non esce nessuno, ma le strade sembravano quelle di un villaggio fantasma.
Poco male, siamo entrati da un kebabbaro e abbiamo cenato lì.
Il secondo giorno continuiamo il nostro giro, guardiamo qualche mostra, facciamo un tentativo di metterci in coda agli Incontri con gli Editori (abbiamo desistito subito dopo aver fatto i calcoli su quanto avremmo dovuto aspettare in coda) e ci prepariamo alla festa serale con tutti gli autori, a cui siamo stati invitati grazie alla scritta AUTEUR che giganteggiava sui nostri pass.
Purtroppo niente festa per me perchè ho evidentemente mangiato a pranzo qualcosa che non avrei dovuto mangiare, quindi faccio una cena a base di farmaci locali e prelibatezze medicinali francesi.
Il ritorno, se possibile, si dimostra ancora più INFINITO dell'andata, probabilmente a causa di un paio di tormente di neve che ci hanno fatto andare ai 30 km/h per decine di chilometri.
Arriviamo a casa alle 23.30 e questo dovrebbe essere tutto :)
Fantastico resoconto, che tocca il suo apice nella foto di Elisa con Barbucci! :D
RispondiEliminaIn bocca al lupo per i contatti dati/ricevuti!